I Francobolli

I francobolli sono carta-valore di forma rettangolare o quadrata (rari in altre forme), generalmente dentellata sui quattro lati, stampata su carta per lo più filigranata, con da una parte la riproduzione di un soggetto grafico, la leggenda, l'indicazione dello stato emittente e del valore nominale, e ingommata sul retro, che, applicata su lettere, cartoline e plichi (quando non sia autorizzato l'uso di speciali macchine affrancatrici), serve per l'affrancatura postale.
La nascita del francobollo così come lo conosciamo è legata alla riforma delle Poste della Gran Bretagna voluta da Sir Rowland Hill nel 1837. La sua intuizione fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, ma all'atto della spedizione a spese del mittente. Nello stesso momento venne studiato un sistema nuovo di tariffazione, non più legato strettamente alla distanza che il pacco o lettera avrebbe percorso, ma bensì al peso o al volume che avrebbe occupato nella borsa del portalettere. Tariffe basse ed uniformi insaporirono il tutto favorendo e aumentando il traffico postale.

Il formato

La maggior parte dei francobolli ha una forma rettangolare o quadrata.
Il "penny black" (il primo francobollo emesso al mondo) era di forma rettangolare disposta con la base rappresentata da uno dei lati più stretti e tale forma fu replicata dagli altri paesi alle loro prime emissioni.
Il primo francobollo circolare fu emesso in Italia dal Granducato di Toscana nel 1854. Era composto da un bollo straordinario in doppio cerchio stampato su carta giallastra sottilissima contenente fili colorati anti-contraffazione.
Anche il primo francobollo realmente quadrato fu emesso in Italia dal Ducato di Modena nel 1859. Si trattava di un valore per giornali e riportava nella vignetta l'aquila estense coronata dentro un cerchio e circondata dalla scritta "tassa gazzette cent. 10".
Il primo francobollo triangolare fu emesso nel 1853 dal Capo di Buona Speranza. Fu, dalla commissione, definito conveniente, economico e distintivo. In realtà il formato causò molti problemi: era più difficile da tagliare e una volta tagliato molto complicato da maneggiare.
Esistono poi francobolli a forma di frutta, di cuore, di rombo, di stemma araldico. Non vi è una regola prefissata in quanto sono le varie politiche di marketing filatelico dei paesi emittenti a deciderne, di volta in volta, la forma geometrica.

La vignetta

La vignetta è la parte illustrata del francobollo. Normalmente contiene le indicazioni dello Stato emittente ed il valore nominale di affrancatura. Solo la Gran Bretagna non indica esplicitamente lo stato emittente, sostituito dal profilo del sovrano regnante. Questa è una prerogativa esclusiva del Regno Unito alla quale non rinuncia dal lontano 1840, in quanto nazione "ideatrice" del francobollo.
Il valore nominale (detto anche: "valore facciale") attribuisce al francobollo un valore nella moneta in corso presso lo stato emittente. In alcune specifiche emissioni oltre al valore nominale vi è indicato un sovrapprezzo destinato alla beneficenza (lotta anti tubercolare, croce rossa italiana, ecc..).

La carta

Nella storia della stampa dei francobolli sono stati usati tutti i tipi di carta e spesso per l'emissione di uno stesso francobollo sono stati usati tipi di carta differente. In alcuni francobolli sono impastati nella carta fili di seta (uno stato fra gli altri ad utilizzare questa tecnica è la Svizzera) o altra stoffa che ne consente l'identificazione dalle contraffazioni in vece della filigrana. Negli ultimi decenni viene utilizzata la carta fluorescente che consente il riconoscimento automatico ed il conseguente annullo da parte delle obliteratrici. La carta non è però essenziale nella fabbricazione di un francobollo in quanto esistono valori su pergamena, su lamine metalliche, su stoffa, su legno, ecc.

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